Dopo la pausa estiva sono ripresi il 21 novembre gli incontri di formazione del CVS di Oristano. Ci siamo dati appuntamento nella chiesa di San Giovanni Evangelista dove il Consiglio, guidato da Anna Maria Todde, ha dato il bentornato ed ha riattivato la campagna soci, approfittando per dare il benvenuto ai nuovi ingressi in Associazione.
“È bello che ciascuno senta e viva l’appartenenza al CVS, ed è ancora più significativo che ciascuno viva l’esperienza della sofferenza con fede e forza, senza lasciarsi vincere dallo scoraggiamento. Il beato. Luigi Novarese ci ricorda che anche in mezzo al dolore è possibile amare: se teniamo sempre bene a mente questa sua esortazione e la mettiamo in pratica, possiamo essere testimoni credibili dell’amore. Attraverso la personale esperienza di fede e di amore, nel modo in cui ciascuno supera le proprie difficoltà e sofferenze, non solo testimonia ma può essere di conforto e sostegno per la vita degli altri”, ha detto la Presidente.
A guidare la catechesi, padre Gianluca Longobardi, assistente spirituale del CVS. Egli si è soffermato sulla figura di Maria e sul significato del silenzio da cui la Madre del Signore si è fatta abitare. Nel silenzio ha compiuto il suo servizio di madre, in silenzio la troviamo sotto la croce dove non dispera ma spera: è in quel silenzio accogliente che è diventata per tutti anche madre della speranza. È alla speranza che si deve tendere, ha spiegato padre Gianluca, per spazzare le certezze e saper accogliere con fede una malattia, una disabilità, un lutto.
Anche in quelle situazioni il Signore si fa presente e fa conoscere nuove possibilità di amare. Da qui l’invito ai soci di saper affrontare le difficoltà della vita con amore donando vicinanza, amicizia, consolazione.
Un momento di condivisione sul tema della giornata ha preceduto la celebrazione della Messa: all’altare sono state presentate le fatiche, le malattie, le sofferenze dei soci e di quelle persone che si sono affidate alla preghiera del CVS, nonché tutti i buoni propositi per il nuovo anno associativo. Il pranzo condiviso ha offerto, infine, l’opportunità di rinsaldare la bellezza dello stare insieme e del voler camminare fianco a fianco. (Anna Maria Todde)